Wednesday 24th of April 2024

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consigli per gustare i piatti del terrtorio di Parma e Piacenza

di Ermanno Ghiozzi
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GuidaNanni

Fidenza

 

Prefazione

 

a cura del Comitato Scientifico Assaggiatori

 

Questo agile libretto “merita una visita” perché fornisce una soluzione ad un interrogativo che più o meno di frequente ci tocca da vicino.   Vi sarà infatti capitato di dire “stasera avrei voglia di mangiare la tal cosa” oppure, tendendo una subdola trappola ad un amico per fargli credere che sia una sua idea, “non mangeresti un bel piatto di…”. L’immediatezza ed efficacia del dialetto nel rievocare momenti vissuti può aiutarvi a ricordare: sono sicuro che almeno qualche volta avete pronunciato o sentito pronunciare: “n’aréss vöja ad mägnèr…” o “mägnärisät mia un bel tô,nd d’anülén?”.  E subito dopo: “’indù äs pöl andèr?”, che tradotto sarebbe: “in che ristorante o trattoria preparano bene quel piatto?”  Da oggi la ”Guida Nanni” è la risposta a questa domanda. Abbiamo la fortuna di vivere in un territorio dove l’arte della cucina è praticata a ottimi livelli sia da chi sta in piedi vicino ai fornelli, sia da chi sta comodamente seduto con le gambe sotto ad una tavola debitamente imbandita dal ristoratore. Ma siamo consapevoli del criterio che seguiamo nella scelta del locale dove passare alcune ore dedicate al mangiar  bene? Provate a pensarci... Spesso conosciamo personalmente il gestore e può capitare che il desiderio di incontrarlo  o non incontrarlo affatto condizioni la scelta del locale. Oppure spesso si conosce il “livello” complessivo di quel-lo che puoi trovare in un determinato locale (ambiente, cortesia, pulizia, persone che lo frequentano, cantina) e ciò può orientare la scelta. O, ancora, a decidere è la distanza da percorrere oppure il fatto che vicino al tal ristorante c’è un posto da visitare o la fiera del paese. Naturalmente non c’è niente di male, e queste scelte continueranno ad essere fatte in piena libertà senza che ci sia nulla da obiettare. Ma l’originalità della “Guida Nanni” risiede nell’intuizione di riportare la decisione alla sua vera essenza: muovendo dalla premessa che, in fatto di cucina, ad orientarci debba essere la qualità, la bussola dovrebbe puntare verso il locale dove viene preparato al meglio il piatto che si desidera degustare in quell’occasione. Questo è l’essenziale, senza fronzoli e depistaggi, chiaro e diretto come il suo autore: prima la pietanza, poi tutto il resto, certo importante ma non così fondamentale. Ciò che troverete in queste pagine rappresenta una sor-ta di “menù ideale” della nostra zona, che raccoglie i piatti meglio riusciti di ciascun ristoratore…. perché è normale che ciascuno sappia far meglio una cosa rispetto alle altre. Naturalmente ognuno ha i propri orientamenti in fatto di cucina, ma il gusto e l’autorevolezza di Ermanno (Nanni) in questa materia sono una certezza: lo garantiscono vari gruppi di suoi amici “compagni di merende” (tra loro così diversi che nemmeno la più stravagante creatrice di patchwork riuscirebbe a far stare insieme) che hanno la fortuna di gustare, oltre alla buona cucina che instancabilmente gli fa scoprire, la sua amabile compagnia. Il fatto poi che il ricavato dell’iniziativa viene destinato in bene licenza è un altro ottimo motivo per augurare grande successo alle fatiche dell’autore di questo libro, da tenere a portata di mano per quando si affaccia una delle fatidiche domande di cui sopra (meglio se in dialetto). 

Buona lettura e buon appetito!


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